
Prefigurare il futuro:
> DIVENTARE I MIGLIORI AMICI DI SE STESSI
RESILIENTI:
incontri con uomini e donne straordinari
Evento finale del progetto“Prefigurare il Futuro”, Lezione spettacolo in un suggestivo viaggio esplorativo all’interno della “mente resiliente”
Venerdì 24 marzo 2023
Roma, Teatro Vascello
dalle 11:00 alle 12:30
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“Resilienti: Incontri con uomini e donne straordinari” è l'ultimo appuntamento del percorso “Prefigurare il futuro”, ideato dalla Fondazione Patrizio Paoletti e dedicato agli studenti dai 14 ai 18 anni, alle famiglie e agli insegnanti di 22 scuole su tutto il territorio italiano.
Parole, musica e neuroscienza si intrecciano in un suggestivo viaggio esplorativo all’interno della “mente resiliente”. Lo spettacolo condurrà i una narrazione poetica sul tema della resilienza, intesa come capacità naturalmente insita nell’uomo, in ogni epoca storica, di superare le avversità.
Attraverso un excursus letterario di alcuni tra i più grandi poeti, artisti e uomini di pace, ogni partecipante sarà chiamato a riscoprire i veri tesori della mente resiliente. Al centro della scena ci sarà la consapevolezza umana: reale punto di partenza per prefigurare un futuro migliore. Sul palco l’attrice Viola Graziosi, voce narrante, e il musicista Paolo Andriotti.
Patrizio Paoletti, ideatore dell'iniziativa, dialogherà in un "domande e risposte" con gli studenti che hanno preso parte al progetto. Introduce l'evento Tania Di Giuseppe, psicologa- psicoterapeuta della Fondazione Patrizio Paoletti.
L'evento è gratuito e si svolge in presenza presso Il teatro Vascello, Via G. Carini 78 a Roma.
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Dove si trova il teatro Vascello:
Programma
In apertura, saluti istituzionali
Prima parte
11.00-11.10
Introduzione all’incontro di Tania Di Giuseppe.
Saluti e presentazione del video racconto dell’esperienza Prefigurare il futuro: diventare i migliori amici di se stessi
11.10-11.45
Testimonianze dei ragazzi e dialogo con Patrizio Paoletti: domande e risposte
Seconda parte
11.45- 12.30
Resilienti: incontri con uomini
e donne straordinari
di Patrizio Paoletti
Voce Narrante: Viola Graziosi - Violoncello: Paolo Andriotti
Responsabile del progetto nazionale Prefigurare il Futuro
Tania Di Giuseppe, psicologa-psicoterapeuta Fondazione Patrizio Paoletti
Segreteria di progetto
Tel. 393 8165974
Prefigurare il Futuro
Rivolto a 2500 ragazzi, insegnanti e genitori di 22 scuole, 10 regioni, 17 città italiane
Prenotati per la prossima edizione!
Per informazioni:
[email protected]
Tel. 393 8165974

Premessa
Dall’inizio della pandemia di Covid-19 i casi di ansia e depressione sono aumentati nel mondo. L’isolamento sociale e le difficoltà economiche hanno portato a un disagio psichico che può avere conseguenze anche nel lungo periodo. La scuola e la famiglia sono in prima linea nel far fronte a questa situazione. Per superare i cambiamenti individuali, sociali, economici occorre sensibilizzare ai temi che riguardano le risorse positive interiori delle persone e rendere disponibili strumenti pratici per aumentare la capacità di generare contesti resilienti.
Il progetto: obiettivi e destinatari
L'intenzione principale del programma Prefigurare il Futuro è quella di offrire a ragazzi, famiglie e insegnanti un percorso per poter posizionare in un orizzonte di senso le crisi e i cambiamenti in corso, trasformando le fragilità in forza e determinazione, sensibilizzando al tema della resilienza. Prefigurare il Futuro è un progetto generativo di contesti inclusivi. L’inclusione è intesa come la possibilità di dare accesso alle risorse disponibili, a tutti, considerando che l’insufficienza e la difficoltà che ci si trova a vivere, riguardano non solo i singoli ma la comunità nella sua interezza.

Il focus tematico: resilienza e silenzio
Allenarsi per diventare resilienti significa sapersi orientare rispetto al proprio futuro; essere in grado di affrontare e gestire i cambiamenti e le difficoltà di natura personale, professionale, sociale; sapere assumere decisioni e gestire incertezze e paure.
Boris Cyrulnik, uno dei più importanti studiosi del tema della resilienza, la definisce come un reticolo fatto di interazioni dell’individuo con l’ambiente che consente alle persone, non ai superuomini, di trovare in sé stessi, risorse e capacità.
La resilienza non è una predisposizione naturale che appartiene solo a pochi individui, ma è una condizione che può essere coltivata. Il lavoro sulla resilienza è un lavoro educativo sul livello di autostima e di autoefficacia, sulla motivazione verso obiettivi personali, sulle capacità di pianificare azioni finalizzate al raggiungimento degli obiettivi e sulla previsione e quindi anticipazione delle possibili conseguenze di una situazione.
Strumento prezioso per allenarci alla resilienza è il silenzio. Intendiamo il silenzio come uno stato consapevole, intenzionale e propositivo: aiuta a resistere alle risposte automatiche e ad essere più consapevoli di pregiudizi e valutazioni non verificate che possono interferire nella relazione. La letteratura scientifica riporta che coltivare un po' di silenzio ogni giorno attraverso le pratiche meditative, ci rende immediatamente più energici, più capaci di interagire con le nostre emozioni, più lucidi per rispondere alla domanda che ci fa la vita, superando ansia e stress. Sessioni di meditazione breve di pochi minuti, inoltre, possono migliorare aspetti come creatività, regolazione emotiva, capacità di riflessione e funzionamento cerebrale.
Alcuni studi scientifici
Per una “scuola resiliente” è importante dare attenzione alla costruzione di relazioni positive tra insegnante, studente e genitori, questo migliorerà il benessere e i risultati degli studenti stessi. Una meta-analisi di 99 studi ha infatti mostrato che la qualità delle relazioni studente-insegnante è connessa direttamente al grado di coinvolgimento e al rendimento degli studenti (Roorda et al., 2011). Un altro fattore fondamentale per una scuola resiliente è inoltre migliorare le relazioni tra pari insegnando in modo esplicito abilità di autoconsapevolezza, autogestione, consapevolezza sociale, abilità relazionali e processo decisionale responsabile (Durlak e Wiesberg et al., 2011).
Destinatari principali di questo percorso
Dedicato ai ragazzi, ai genitori, insegnanti e a tutta la comunità scolastica.

La ricerca al servizio dell'umanità

Da oltre 20 anni Fondazione Patrizio Paoletti ricerca il funzionamento dell’essere umano, divulga i saperi sulla mente e sviluppa nuovi approcci educativi fruibili per il benessere di tutti.