Prefigurare il futuro

Diventare i migliori amici di se stessi

 Incontri di supervisione e tutoraggio sulle 
 10 Chiavi della Resilienza per insegnanti 

>16 gennaio e 21 febbraio 2023

 

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In questo momento così delicato a livello globale, tutti abbiamo bisogno di attingere ad un patrimonio comune: il nostro mondo interiore. Specialmente in un contesto come quello della scuola. Parlo di abilità innate del nostro cervello come la resilienza, la speranza e la prefigurazione, che ci permettono di resistere ai colpi della vita, di risollevarci e di creare una nuova visione di noi stessi. È fondamentale diffondere maggiore consapevolezza su queste capacità, divulgando le più recenti scoperte neuroscientifiche sul funzionamento cerebrale. Queste abilità danno infatti potere alle persone in termini di visione, motivazione e consapevolezza sociale.

Patrizio Paoletti
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Il Progetto

Premessa

Dall’inizio della pandemia di Covid-19 i casi di ansia e depressione sono aumentati nel mondo. L’isolamento sociale e le difficoltà economiche hanno portato a un disagio psichico che può avere conseguenze anche nel lungo periodo. La scuola e la famiglia sono in prima linea nel far fronte a questa situazione. Per superare i cambiamenti individuali, sociali, economici occorre sensibilizzare ai temi che riguardano le risorse positive interiori delle persone e rendere disponibili strumenti pratici per aumentare la capacità di generare contesti resilienti.

Obiettivi e destinatari

L'intenzione principale del programma Prefigurare il Futuro è quella di offrire a ragazzi, famiglie e insegnanti un percorso per poter posizionare in un orizzonte di senso le crisi e i cambiamenti in corso, trasformando le fragilità in forza e determinazione, sensibilizzando al tema della resilienza. Prefigurare il Futuro è un progetto generativo di contesti inclusivi. L’inclusione è intesa come la possibilità di dare accesso alle risorse disponibili, a tutti, considerando che l’insufficienza e la difficoltà che ci si trova a vivere, riguardano non solo i singoli ma la comunità nella sua interezza.

Il focus tematico: resilienza e silenzio

Allenarsi per diventare resilienti significa sapersi orientare rispetto al proprio futuro; essere in grado di affrontare e gestire i cambiamenti e le difficoltà di natura personale, professionale, sociale; sapere assumere decisioni e gestire incertezze e paure.

Boris Cyrulnik, uno dei più importanti studiosi del tema della resilienza, la definisce come un reticolo fatto di interazioni dell’individuo con l’ambiente che consente alle persone, non ai superuomini, di trovare in sé stessi, risorse e capacità.

La resilienza non è una predisposizione naturale che appartiene solo a pochi individui, ma è una condizione che può essere coltivata. Il lavoro sulla resilienza è un lavoro educativo sul livello di autostima e di autoefficacia, sulla motivazione verso obiettivi personali, sulle capacità di pianificare azioni finalizzate al raggiungimento degli obiettivi e sulla previsione e quindi anticipazione delle possibili conseguenze di una situazione.

Strumento prezioso per allenarci alla resilienza è il silenzio. Intendiamo il silenzio come uno stato consapevole, intenzionale e propositivo: aiuta a resistere alle risposte automatiche e ad essere più consapevoli di pregiudizi e valutazioni non verificate che possono interferire nella relazione. La letteratura scientifica riporta che coltivare un po' di silenzio ogni giorno attraverso le pratiche meditative, ci rende immediatamente più energici, più capaci di interagire con le nostre emozioni, più lucidi per rispondere alla domanda che ci fa la vita, superando ansia e stress. Sessioni di meditazione breve di pochi minuti, inoltre, possono migliorare aspetti come creatività, regolazione emotiva, capacità di riflessione e funzionamento cerebrale.

Alcuni studi scientifici

Per una “scuola resiliente” è importante dare attenzione alla costruzione di relazioni positive tra insegnante, studente e genitori, questo migliorerà il benessere e i risultati degli studenti stessi. Una meta-analisi di 99 studi ha infatti mostrato che la qualità delle relazioni studente-insegnante è connessa direttamente al grado di coinvolgimento e al rendimento degli studenti (Roorda et al., 2011). Un altro fattore fondamentale per una scuola resiliente è inoltre migliorare le relazioni tra pari insegnando in modo esplicito abilità di autoconsapevolezza, autogestione, consapevolezza sociale, abilità relazionali e processo decisionale responsabile (Durlak e Wiesberg et al., 2011).

Destinatari principali di questo percorso
Dedicato ai ragazzi, ai genitori, insegnanti e a tutta la comunità scolastica.

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La consapevolezza è la chiave del cambiamento

EĢ€ un Ente di Ricerca No Profit nato ad Assisi nel 2000 per volontaĢ€ di Patrizio Paoletti e di un gruppo di ricercatori, pedagogisti, psicologi, sociologi, medici e imprenditori. La Fondazione realizza i propri programmi di ricerca ed i progetti pedagogici per raggiungere un unico scopo: permettere ad ogni persona di entrare in contatto con il proprio immenso potenziale. Da 21 anni la Fondazione studia il funzionamento dell’uomo con una ricerca interdisciplinare: neuroscientifica, psicologica, educativa, didattica e sociale. I risultati di questi studi, insieme al raccordo dei piuĢ€ aggiornati saperi sul funzionamento umano, vengono immediatamente tradotti in campo educativo e didattico, per promuovere i migliori talenti nei bambini e negli adulti.